venerdì 11 marzo 2011

Maria d'Arabia

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sopra: "Madonna con Bambino" di Kiko Arguello

Numeri che parlano. Gli ultimi scontri a sfondo interreligioso avvenuti martedì 8 e mercoledì 9 marzo nella capitale egiziana Il Cairo hanno provocato secondo il ministero della Sanità e le Forze armate almeno 13 morti e 140 feriti. Ma il bilancio è probabilmente più pesante. Fonti dell'agenzia Fides (10 marzo) parlano infatti di 14 giovani cristiani uccisi. Affidiamo i cristiani d'Egitto, di tutti i Paesi del Nord Africa e di tutta la regione mediorientale alla protezione della Madonna, che dal 16 gennaio scorso è stata proclamata Signora di Arabia e Patrona di tutti i Paesi del Golfo (*).

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(*): «Proclamo Nostra Signora di Arabia Patrona dei due Vicariati Apostolici del Golfo». Con questa solenne dichiarazione, il cardinale Antonio Cañizares Llovera, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il 16 gennaio 2011, ha proclamato, nella cattedrale del Kuwait, la Beata Vergine Maria Nostra Signora di Arabia, patrona di tutti i Paesi del Golfo, e cioè: Kuwait, Bahrein, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Yemen e Oman. Questo «nuovo» titolo della Madonna ha toccato il cuore della gente. Ora accanto ai gloriosi titoli come «Nostra Signora di Lourdes», «Nostra Signora di Fatima», e tanti altri, possiamo umilmente aggiungere anche «Nostra Signora di Arabia». Qui in Kuwait la Madonna non ha fatto apparizioni come a Lourdes e a Fatima e altrove, ma lei è sempre stata presente e qui è riuscita a portare Gesù prima ancora che vi arrivasse l’islam. Nostra Signora di Arabia ora è stata proclamata patrona non solo del vicariato del Kuwait, di cui lo era già, ma anche del Vicariato di Arabia, quindi di tutto il Golfo. In questo intricato labirinto dove in una sola chiesa si celebra in 5 riti e in 12 lingue diverse, Lei deve indicare il cammino perché la diversità non sia divisione ma unità. Facciamo nostro l’augurio che il cardinale Cañizares Llovera ha espresso nella sua omelia: «Possa la Vergine Maria, Nostra Signora di Arabia, aiutarci a seguire Gesù, a rimanere fedeli e fermi nella fede e a guardare sempre a Gesù fonte della nostra fede».

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Oggi 11 marzo la Chiesa ricorda:

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Sofronio di Gerusalemme (+ca. 638), pastore
Nativo di Damasco, Sofronio aveva ricevuto un'istruzione ragguardevole che gli aveva permesso di assimilare in profondità i classici antichi, soprattutto le tragedie greche, nonché la ormai ampia letteratura cristiana dei primi secoli.
Egli fu un uomo dotato di un'ampia gamma d'interessi e versato in molte professioni e discipline. Interessato allo studio delle Scritture, si recò nel monastero palestinese di San Teodosio, dove strinse una duratura amicizia con Giovanni Mosco, del quale divenne figlio spirituale e che gli dedicherà più tardi il suo Prato spirituale.
Assetato di ulteriori incontri e conoscenze, Sofronio si recò assieme a Giovanni in Egitto, dove conobbe i grandi dotti e gli spirituali dell'epoca, divenendo poco alla volta un fine teologo.
La sua vita assunse una direzione decisiva con il suo ritorno in Palestina: fattosi monaco, dopo qualche anno, nel 634, fu eletto patriarca di Gerusalemme. In questa veste, egli contribuì in modo sapiente al dibattito teologico, senza cedere ai poco convincenti compromessi che alcuni avanzavano per riavvicinare sostenitori e oppositori del concilio di Calcedonia. Ma, soprattutto, Sofronio difese i cristiani palestinesi dall'avanzata araba, grazie a un sapiente connubio di mitezza, franchezza e diplomazia.
Accanto ai suoi scritti dogmatici, egli ci ha lasciato importanti opere agiografiche e liturgiche. Si deve probabilmente a lui la prima versione degli Improperi del Venerdì santo impiegati poi per secoli nelle liturgie occidentali.

TRACCE DI LETTURA
O meraviglia! Perché esito a dire il mistero?
Un tempo la croce precedeva la resurrezione; ora, invece, se l'è presa come guida e precorritrice.
O meraviglioso scambio!
Coloro che hanno celebrato prima la lietissima solennità della resurrezione, vedendo seguire ad essa la beata esaltazione della croce, hanno la sua potentissima compagnia che cammina con loro durante i viaggi di terra e che naviga con loro sul mare, che presiede all'universale salvezza, difende da ogni avversità e con i fatti mostra che la sua forza onnipotente ha abbracciato tutti i confini della terra, riempie tutto e giunge senza fatica dappertutto, salvando i fedeli dalle difficoltà, facendo risplendere la salvezza per i credenti e rendendo inefficaci i piani di tutti i nemici.

Sofronio di Gerusalemme, Omelie 3,2
PREGHIERA
Dalla tua bocca di teologo
hai fatto risuonare insegnamenti su Dio,
beatissimo Sofronio,
parlando in modo chiarissimo del Padre senza principio,
del Figlio anch'egli senza principio
e dello Spirito santo ad essi coeterno,
e con sapienza hai definito
la dottrina del Verbo.
Per l'intercessione dei tuoi santi, o Dio,
abbi pietà di noi e salvaci.