martedì 8 marzo 2011

Fuori di sè

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Oggi 8 marzo la Chiesa ricorda:
Giovanni di Dio (1495-1550)

Il discernimento della propria vocazione non sempre passa per vie piane e lineari. Lo testimonia Giovanni di Dio, di cui oggi ricorre la festa secondo il Calendario romano.
Nato nel 1495 a Montemoro-Novo, in Portogallo, Giovanni Ciudad subì un primo grosso trauma quando, non ancora decenne, fu sottratto misteriosamente e per sempre alla sua famiglia, e fu condotto a fare il pastore in Spagna, a Oropesa. Arruolatosi in seguito nell'esercito spagnolo, egli percorse con scarsa fortuna e diverse disavventure la carriera militare, finché non decise di lasciare le armi per fare il venditore ambulante di libri a Granada. Secondo il suo biografo, qui avvenne l'incontro determinante con la predicazione di Giovanni di Avila: ne fu folgorato a tal punto che decise di diventare una sorta di folle per Cristo. Dopo un drammatico periodo trascorso in manicomio, egli ne uscì con una sola idea per la propria vita: assistere gli ammalati e i poveri abbandonati di Granada. Giovanni, che aggiunse a questo punto la qualifica «di Dio» al proprio nome, divenne il riferimento fondamentale per gli emarginati della città, e a lui cominciarono a unirsi altri uomini desiderosi di servire Cristo nei poveri e negli infermi. Giovanni di Dio morì l'8 marzo del 1550, e dopo la sua morte, sebbene egli mai avesse cercato di fondare un ordine religioso, grazie al suo esempio nacquero i «Fatebenefratelli», così chiamati dal saluto con cui Giovanni e i suoi discepoli erano soliti mendicare aiuto per i loro malati nelle vie di Granada.

TRACCE DI LETTURA
Per vincere il mondo, il diavolo e la carne, è necessario non confidare in se stessi,
perché si cadrà mille volte al giorno in peccato, ma confidare solo in Gesù Cristo
e unicamente per il suo amore e per la sua bontà non peccare,
né mormorare, né fare del male, né danno al prossimo,
ma desiderare per il prossimo ciò che vorremmo facessero a noi;
e desiderare che tutti si salvino;
e amare e servire solo Gesù Cristo per quello che lui è, e non per timore dell'inferno.

Giovanni di Dio, Lettera alla duchessa di Sessa
PREGHIERA
Signore,
che in san Giovanni di Dio
hai fatto risplendere la tua misericordia,
concedi anche a noi
di esprimere con le opere
la sua carità verso i poveri e i malati
per essere accolti fra gli eletti nel tuo regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli