martedì 8 marzo 2011

Anche desiderare è grazia

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A commento del brano del Credo del popolo di Dio di oggi 8 marzo, pubblico innanzitutto l’incipit del canone 849 del Codice di Diritto canonico, promulgato da Giovanni Paolo II, sulla necessità per la salvezza del battesimo di acqua o almeno di desiderio. Inoltre pubblico due brevi risposte del Catechismo di san Pio X sul battesimo di desiderio. Infine, due piccoli brani del Concilio ecumenico Vaticano II.
Come è bella e aperta alla speranza l’espressione “battesimo di desiderio”. Soprattutto se si tiene presente, come papa Benedetto XVI ha ricordato anche nell’omelia del Mercoledì delle ceneri di qualche anno fa, che è la grazia a prevenire il nostro desiderio. Così, come nella preghiera per tutti gli uomini (cfr. 1Tm 2, 1), si affida al mistero di Dio la possibilità per ogni uomo di desiderare, anche solo implicitamente, l’incontro con Gesù Cristo.

Codice di Diritto canonico, canone 849: «Il battesimo, porta dei sacramenti, è necessario, di fatto o almeno nel desiderio, per la salvezza».

Catechismo della dottrina cristiana di san Pio X, n. 280: «Se il battesimo è necessario a tutti, può salvarsi nessuno senza battesimo? Senza battesimo nessuno può salvarsi; quando però non si possa ricevere il battesimo di acqua basta il battesimo di sangue, cioè il martirio sofferto per Gesù Cristo, oppure il battesimo di desiderio che è l’amor di carità, desideroso dei mezzi di salvezza istituiti da Dio».
Catechismo maggiore di san Pio X, n. 567: «Si può supplire in qualche modo alla mancanza del battesimo? Alla mancanza del sacramento del battesimo può supplire il martirio, che chiamasi battesimo di sangue, o un atto di perfetto amor di Dio o di contrizione che sia congiunto col desiderio almeno implicito del battesimo, e questo si chiama battesimo di desiderio».

Costituzione pastorale Gaudium et spes, n. 22: «Cristo è morto per tutti (cfr. Rm 8, 32) e la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale».

Decreto Ad gentes, n. 7: «Benché quindi Dio, attraverso vie che lui solo conosce, possa portare gli uomini che senza loro colpa ignorano il Vangelo a quella fede “senza la quale è impossibile piacergli” (Eb 11, 6), è tuttavia compito imprescindibile della Chiesa (cfr. 1Cor 9, 16), e insieme suo sacrosanto diritto, diffondere il Vangelo; di conseguenza l’attività missionaria conserva in pieno – oggi come sempre – la sua validità e necessità».



dal Credo del popolo di Dio di papa Paolo VI


Il disegno divino della salvezza abbraccia tutti gli uomini
Noi crediamo che la Chiesa è necessaria alla salvezza, perché Cristo, che è il solo mediatore e la sola via di salvezza, si rende presente per noi nel suo Corpo, che è la Chiesa (cfr. Lumen gentium, n. 14). Ma il disegno divino della salvezza abbraccia tutti gli uomini: e coloro che, senza propria colpa, ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, ma cercano sinceramente Dio e sotto l’influsso della sua grazia si sforzano di compiere la sua volontà riconosciuta nei dettami della loro coscienza, anch’essi, in un numero che Dio solo conosce, possono conseguire la salvezza (cfr. Lumen gentium, n. 16).