lunedì 28 febbraio 2011

Una tomba per due

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Propongo una parola molto forte di Origene, tratta dal suo "Commento alla Lettera ai Romani" (5,8), in cui ci spiega che cosa vuol dire risorgere con Cristo. Una parola, quella che segue, che da un lato ci prepara già alla Quaresima, dall'altra conferma che la grazia del cristiano si rende efficace e visibile solo se e nella misura in cui questi "muore" con Cristo. Buona "morte" a tutti, dunque!

Dal "Commento sulla Lettera ai Romani" di Origene, sacerdote (5,8)

Dalle parole di Paolo si comprende bene che: come un vivo non può essere sepolto con un morto, così nessuno che ancora viva nel peccato può essere sepolto nel battesimo insieme a Cristo, il quale è morto al peccato. Quindi coloro che si preparano al battesimo devono, prima di tutto, morire al peccato, per poter così essere sepolti con Cristo per mezzo del battesimo; in modo che anch'essi possano dire: "Sempre veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, affinchè anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale" (2Cor.4,11). Come poi possa manifestarsi la vita di Gesù Cristo nel corpo, lo dimostra lo stesso Paolo, quando dice: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal.2,20). E' la stessa cosa che scrive Giovanni nella sua lettera: "Ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio" (1Gv.4,2).
Non chiunque dirà colle labbra queste parole e ne farà pubblica professione darà prova di essere mosso dallo Spirito di Dio, ma chi avrà trasformato talmente la sua vita e portato tali frutti di opere, da poter mostrare con la santità delle sue azioni e dei suoi sentimenti che Cristo è venuto nella carne e che egli è morto al peccato e vive per Dio. Dice infatti: "Come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova" (Rm.6,4).
Se siamo stati sepolti con Cristo perchè già morti al peccato, di conseguenza, come Cristo risorge dai morti, anche noi risorgiamo con Lui; e come Cristo siede alla destra del Padre, così sappiamo che anche noi siederemo con Lui nel regno celeste; dice infatti: "Con Lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù" (Ef.2,6).
Cristo è risuscitato per la gloria del Padre: anche noi, morti al peccato e sepolti con Cristo, quando tutti coloro che vedono le nostre opere buone glorificano il Padre nostro che è nei cieli, veramente possiamo dire di essere risuscitati con Cristo per la gloria del Padre e di camminare in una vita nuova. Camminiamo in una vita nuova offrendo noi stessi a Colui che ci ha risuscitati con Cristo, ogni giorno rinnovati, resi sempre più belli, concentrando in Cristo la luce del nostro volto, come in uno specchio. Così, contemplando la gloria del Signore, ci trasformiamo a Sua immagine, come Cristo, risuscitando dai morti, ascese dall'umile bassezza terrena alla gloriosa maestà del Padre.