martedì 11 gennaio 2011

Oh, Signor mio, non passare ti prego, senza fermarti



Il canto si chiama "Abramo", riporto di seguito gli accordi...

ABRAMO. (Gen 18, 1-5)

La- Re-
C. Faceva caldo quel giorno
Mi
quando Abramo
La-
era seduto davanti alla sua tenda.
Re-
Faceva caldo quel giorno
Mi
quando Abramo
La-
era seduto sotto la quercia di Mamre.
Sol Fa
Alzati gli occhi guardò
Mi
ed ecco tre uomini in piedi,
La-
gli stavano davanti.
Mi
Appena li vide
si inchinò fino a terra
La-
e disse:
Sol
O Signor mio
Fa
non passare ti prego
Mi
senza fermarti!


La-
A. SENZA FERMARTI!
Sol
NON PASSARE TI PREGO
Fa
SENZA FERMARTI
Mi
SENZA FERMARTI!


La- Mi
C. Vi porterò un po' d'acqua,

vi laverete i piedi
La-
e vi riposerete all'ombra.
Mi
Vi porterò un boccone,

vi rifocillerete
La-
e poi andrete oltre.
Sol Fa
Non per caso siete passati oggi
Mi
davanti a me.


La-
A. O SIGNOR MIO
Sol
NON PASSARE TI PREGO
Fa
SENZA FERMARTI
Mi
SENZA FERMARTI!
La-
SENZA FERMARTI
Sol
NON PASSARE TI PREGO
Fa
SENZA FERMARTI
Mi
SENZA FERMARTI!

* * *
Da ieri mattina abbiamo iniziato a vivere il Tempo "Ordinario", cioè il tempo (Kairòs) che dà il nome a questo blog e che significa tempo "favorevole" per convertirci a Dio, tempo di vigilanza sulla storia, su ogni singolo evento che la vita ci proporrà e che non capiterà mai a caso, perchè niente, assolutamente nulla capita "a caso", su tutti i fratelli che incontreremo, tutti gli sguardi che incroceremo, su ogni singolo atto che porremo in essere e che avrà un valore incalcolabile, potremo decidere se accogliere Dio nella nostra vita o no, tragicamente: Dio passerà tante volte accanto a noi, e noi dovremo ogni volta tremare e con Agostino pregare così: "timeo Dominum transeuntem...", ho paura del Signore che passa, tanta paura, perchè se quando Lui passerà io starò pensando ad altro... Lui passerà ed io sarò fregato (perdonatemi il lessico, ma qui ci stava proprio bene!) e dovrò aspettare che Lui ripassi..., se ripasserà per me, se avrò un altro Kairòs, un'altra possibilità...Forse sì, ne avrò tante altre... o forse no, forse non ne avrò più. (1)


Preghiamo con l'orazione delle Lodi di ieri, lunedi della prima settimana del Salterio:


"Ispira le nostre azioni, Signore, ed accompagnale con il Tuo santo aiuto: perchè ogni nostra attività abbia da Te il suo inizio e in Te il suo compimento. Per Cristo nostro Signore."


L'orazione delle Lodi di questa mattina diceva:


"Accogli con bontà, o Signore, la preghiera mattutina della Tua Chiesa e illumina con il Tuo Amore le profondità del nostro spirito, perchè siano liberi dalle suggestioni del male coloro che hai chiamati allo splendore della Tua luce. Per Cristo nostro Signore."


Immaginate: "coloro cha hai chiamati allo splendore della Tua luce", ma chi saranno mai? Siamo noi, sono io! Proprio vero quello che dice Paolo: "O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio..." (Rm.11,33).


La lettura breve dell'Ora Nona diceva:


"Felice l'uomo che è corretto da Dio: perciò tu non sdegnare la correzione dell'Onnipotente, perchè Egli fa la piaga e la fascia, ferisce e la Sua mano risana" (Gb.5,17-18).


Queste che ho riportato sopra sono solo alcuni esempi tratti dalla Liturgia celebrata nelle ultime ore, perchè capiamo quanto Dio ci ama. Immaginate: solo da ieri mattina alle 15.00 di oggi Dio ci ha ispirato, accompagnato, accolto, illuminato, liberato, corretto, piagato, fasciato, ferito, risanato. Non male, eh?


(1): Mi permetto di rimandare al post dal titolo "L'urlo" del 17 novembre 2010.